Sospesa la prossima edizione del Festival de la Bande Dessinée d'Angoulême
Continua la crisi del Festival de la Bande Dessinée d'Angoulême: a rischio l'edizione del 2026
Con una lettera inviata ai partner e visionata dalla redazione di Le Monde, 9eArt+, società organizzatrice del Festival de la Bande Dessinée d'Angoulême, ha annunciato la sospensione a tempo indeterminato della prossima edizione, originariamente prevista dal 29 gennaio al 1° febbraio 2026.
"Vi scriviamo per informarvi che l'organizzazione del Festival di Angoulême 2026 è sospesa. Vi contatteremo al più presto per fornirvi ulteriori dettagli. Grazie per la vostra comprensione."
L'origine della crisi
Nella primavera di quest'anno oltre 400 autori e autrici hanno minacciato di boicottare il festival per contestare la gestione di 9eArt+, società privata che lo organizza da 15 anni. Due collettivi - il Syndicat des travailleur·euses artistes auteur·ices e #MetooBD - hanno lanciato una petizione chiedendo al FIBD di rescindere il contratto con l'azienda e di abbandonare il progetto di fusione. Le critiche, che durano da quasi un decennio, riguardano la crescente commercializzazione del festival e si sono intensificate dopo la rivelazione del licenziamento di una dipendente che aveva denunciato un abuso sessuale avvenuto durante l'edizione 2023.
Il bando per una nuova gestione e la controversa riconferma di 9eArt+
In risposta alle proteste, il FIBD aveva deciso di non rinnovare il contratto a 9eArt+ dal 2028 e aveva aperto un bando per selezionare una nuova società organizzatrice. Tra i candidati figurava anche Visiona, già responsabile del Napoli Comicon. L'8 novembre, però, il FIBD ha annunciato a sorpresa la riconferma di 9eArt+, chiedendole di collaborare con la Cité de la Bande Dessinée nonostante l'opposizione del direttore. Secondo il S.E.A. - Syndicat des Éditeurs Alternatifs, questa scelta avrebbe garantito a 9eArt+ un controllo quasi assoluto sul festival, ignorando il malcontento del settore e la promessa - ritenuta insufficiente - del dirigente Franck Bondoux di dimettersi solo dopo il 2027. L'associazione ha denunciato il bando come opaco, ha chiesto la sua invalidazione, la riforma della governance, le dimissioni della presidente del FIBD Delphine Groux e lo scioglimento della società. Alcune case editrici avevano già annullato la propria partecipazione all'edizione 2026.
Le minacce di boicottaggio e il ritiro di Bondoux
A fronte della crescente pressione - compreso l'appello di 20 vincitori del Grand Prix de la ville d'Angoulême e la minaccia di boicottaggio da parte del S.E.A. - Syndicat des Éditeurs Alternatifs - il FIBD ha annullato il bando e ha escluso 9eArt+ dalla nuova procedura. Un comitato formato da FIBD, professionisti del settore e finanziatori pubblici sarà incaricato di ridefinire i criteri del nuovo bando, con risultati previsti entro il 18 giugno 2026.
Subito dopo questa decisione, Franck Bondoux ha annunciato il proprio ritiro dall'organizzazione del Festival 2026, lasciando la gestione ai restanti membri di 9eArt+.

I segnali del collasso dell'edizione 2026
Il 19 novembre Libération ha diffuso la notizia secondo cui l'edizione 2026 sarebbe stata cancellata.
Il 17 novembre il S.E.A. - Syndicat des Éditeurs Alternatifs aveva accolto positivamente i recenti cambiamenti, pur lasciando libertà alle case editrici di decidere sulla loro partecipazione.
Lo stesso giorno è arrivata anche la posizione dello SNE - Syndicat national de l'édition, che ha riconosciuto la legittimità delle proteste degli autori e ha dichiarato che, considerata la portata del movimento, l'edizione 2026 non poteva più avere luogo. Gli editori avrebbero contribuito invece alla ricostruzione del festival a partire dal 2027.
Cosa accadrà ora?
Allo stato attuale, e salvo un improbabile colpo di scena dell'ultimo minuto, l'edizione 2026 non avrà luogo. La sospensione annunciata da 9eArt+ e la presa di distanza di autori, editori e finanziatori rendono di fatto impossibile l'organizzazione della manifestazione nei tempi previsti.
Questa interruzione rappresenta un colpo durissimo per l'intero settore fumettistico francese: oltre a compromettere la continuità di un festival che da mezzo secolo costituisce un punto di riferimento internazionale, la cancellazione del 2026 rischia di indebolire ulteriormente la sua immagine, complicare il lavoro del comitato incaricato di ridisegnarne la governance e mettere in discussione la capacità stessa dell'evento di ritrovare stabilità negli anni successivi.